LIVORNO : CITTA’ COSMOPOLITA DAL 1590
Al fine di favorire lo sviluppo economico e mercantile della neo Livorno furono emanati dei provvedimenti amministrativi dal granduca di Toscana Ferdinando I
de’ Medici, dapprima nel 1590-1591 e successivamente nel 1593, “le leggi livornine”.
Tali leggi furono inizialmente rivolte sia per lo sviluppo della città di Livorno sia per la città di Pisa, ma Livorno ne trasse un vantaggio maggiore.
Il primo vero atto legislativo si ebbe però nel 1586 con un bando che incentivava il commercio portuale, rivolgendo l’invito alla Nazione Inglese.
Come ringraziamento la Regina Elisabetta I d’Inghilterra abolì il dazio sull’allume importato dai fiorentini.
Nel 1590 fu emanata la prima legge per incentivare la crescita demografica della città, ad ogni nuovo abitante sarebbe stato donato un alloggio, un magazzino o una bottega.
Il secondo provvedimento del 1591 garantiva ad ogni nuovo cittadino di Livorno la cancellazione immediata da debiti contratti con stranieri, l’annullamento di condanne penali, e l’esenzione dalle tasse.
Nel 1593 fu emanata la costituzione livornina, che riguardava anche la libertà di culto, inizialmente indirizzata agli ebrei ma estesa successivamente a tutti gli altri popoli, “A tutti voi Mercanti di qualsivoglia Nazione, Levantini, Ponentini, Spagnuoli, Portughesi, Grechi, Tedeschi, Italiani, Ebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani, ed altri, concediamo reale, libero e amplissimo salvacondotto e libera facoltà e licenza che possiate venire stare, trafficare, passare, abitare con le famiglie, e senza partire, tornare e negoziare nella città di Pisa e terra di Livorno.”
Città aperta a chiunque di qualsivoglia nazione, razza e religione, Livorno iniziò la sua crescita demografica come città cosmopolita.
L’unione delle varie etnie che si stanziarono su Livorno, arricchì la città di sapori culinari differenti, di pensieri ed abitudine disuguali, che con il passare del tempo si unirono fino a creare la Livorno che vediamo oggi, con i suoi cittadini unici in tutto il mondo.