UN MUSEO DEL CINEMA A TIRRENIA : UN FILM ANCORA DA REALIZZARE
L’idea di creare un museo del cinema negli studi cinematografici Pisorno di Tirrenia fu del regista Federico Fellini. Da allora il progetto si è fermato anche se in molti hanno riproposto questa idea. Il nostro giornale, Le ghiaie, vuole riportare l’attenzione su questa proposta anche perchè nostro editore è proprio il circolo culturale che di quella idea aveva fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, assieme a quella di gestire e mantenere vivo il cinema Don Bosco di Marina di Pisa, intento portato avanti fino al 2013, anno del centenario del cinema stesso. Con questo obbiettivo abbiamo intervistato Luciano Dini sostenitore da sempre della necessità di un museo del cinema a Tirrenia.
Dott. Dini sappiamo che lei è uno dei più resistenti sostenitori della opportunità di creare un Museo del Cinema a Tirrenia, quando è nata la vostra idea e in cosa consisteva ? “La proposta fu presentata in realtà dalla cattedra di Storia e Critica del Cinema dell’Università di Pisa e poi supportata dall’Associazione “Centro Multimediale del Cinema” (CMDC), con sede in Ponsacco, e di cui ero un promotore, negli anni 90’ e consisteva nella creazione di un Museo Multimediale del cinema che desse il giusto riconoscimento agli studi cinematografici Pisorno che, ricordo, nascono ben prima di Cinecittà e costituiscono una pietra miliare per il cinema italiano e non solo”.
Un Museo che tenesse ferma la memoria dei tantissimi fim realizzati, delle maestranze impiegate, delle professionalità e competenze utilizzate, ma dove si sarebbe dovuto realizzare e soprattutto su quali basi ? “Il Museo avrebbe dovuto aver sede all’interno dei vecchi studi cinematografici Pisorno del litorale pisano, nella e intorno alla famosa “Palazzina Valente”, ormai in stato di totale abbandono, in ricordo della prima città italiana del cinema; un idea che venne prima di tutto a Federico Fellini che proprio in quegli studios fu sceneggiatore e soggettista di molti film, ma che non riuscì a decollare per problemi burocratici che ne impedirono possibili finanziamenti, in quanto la parola cinema, allora, non era ancora considerata un possibile bene culturale.” Quali erano i contenuti di quel progetto ? “Il Museo avrebbe avuto compiti di censimento, catalogazione e valorizzazione di tutti i materiali attinenti al cinema ed al suo notevole patrimonio culturale e scientifico; avrebbe dovuto rappresentare un moderno luogo di esposizione e di spettacolo, aperto alla cittadinanza locale e nazionale, al fine di documentare organicamente la storia del cinema italiano, conservandone la memoria alle giovani generazioni”. Quali i soggetti che vi appoggiarono in questa proposta e, soprattutto quali i primi obbiettivi che ritenevate di poter realizzare ? “Oltre l’Università, facoltà di lettere in primis, e il CMDC avevamo al nostro fianco anche le istituzioni locali, a partire dall’Istituto Comprensivo N. Pisano e dalla Circoscrizione n.1 del litorale. Per gli obbiettivi ripeto si intendevano realizzare:
• un’esposizione filmica di assoluto prestigio in campo nazionale ed internazionale;
• il trasferimento in digitale dei materiali dei film esistenti ed in quei luoghi realizzati;
• una banca dati sul cinema da mettere in rete e a disposizione di tutti i cittadini;
• un servizio per la didattica e per la formazione nelle scuole di ogni ordine e grado;
• una possibilità di occupazione per giovani laureati con competenze specifiche del settore; una connessione culturale con il territorio del litorale, da sempre legato, affettivamente al cinema;
• la ricerca di fondi per un rinnovato richiamo turistico di settore, attraverso numerose iniziative (mostre, anteprima cinematografici, colonne sonore, festival, incontri, convegni, dibattiti, premi)”.
Quale secondo lei l’attualità e la possibilità di una riproposizione ovviamente aggiornata di questa proposta ? “L’attualità di una simile proposta sta nella storia stessa di Tirrenia, che fu fondata nel 1932 per farne la “Perla del Mediterraneo” e la capitale cinematografica d’Italia. Come accennato, Tirrenia fu lanciata come città del cinema per promuovere l’ideale del Fascismo in Italia e per farne luogo di costruzione di propaganda politica. Non per niente vennero costruiti proprio a Tirrenia, sull’esempio di quelli statunitensi, i primi studi cinematografici su larga scala del nostro paese. Soltanto richiamare e ricordare questa esperienza e le storie ad essa connesse sarebbe un grande obbiettivo, ma possiamo andare molto oltre, perchè la sua location continua ad essere eccezionale, la Università di Pisa continua a produrre saperi importanti a tema cinema e, quindi, un Centro del cinema a Tirrenia potrebbe raggiungere obiettivi come divulgazione, conoscenza, memoria, didattica e formazione, spettacolo con il compito di produrre attenzione, interesse, formazione internazionale, turismo, nuova occupazione.”
Ecco forse sta proprio in queste ultime battute di Luciano Dini il background necessario per riaprire un dibattito sull’idea di un Museo del Cinema a Tirrenia o anche semplicemente del recupero dei contenuti di quella proposta. Per questo invitiamo tutti coloro che condividono le nostre argomentazioni a scriverci, a far sentire la propria voce, nella speranza che si arrivi velocemente alla riqualificazione di un area il cui degrado è ormai sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto si riesca a girare un nuovo, moderno e partecipato film intorno a quegli stessi contenuti.