LA BEFANA VIEN DI NOTTE CON LE SCARPE TUTTE ROTTE
Tutti conosciamo un’anziana signora che nella notte, fra il 5 e 6 gennaio, vola a cavallo di una scopa consumata per riempire le calze lasciate dai bambini vicino al camino o alle finestre. La befana, così chiamata, dona ai bravi fanciulli caramelle, dolcetti, frutta secca o giocattoli . Al contrario a quelli che si sono comportati male durante l’anno lascia solo del carbone o dell’aglio.
Questa anziana signora leggermente trasandata è una figura folcloristica legata alle festività natalizie, la befana deriva da Epifania, tipica di alcune regioni italiane e successivamente diffusa in tutta la penisola italiana.
Poco diffusa nel resto del mondo.
L’origine si pensa connessa a dei riti pagani nel IV-V secolo a.C, collegato ai cicli stagionali legati all’agricoltura, nel nord, centro e sud Italia.
Anche i romani ereditarono questi riti connessi all’agricoltura, la dodicesima notte dopo il solstizio invernale si festeggiava la morte e la rinascita della natura. Figure femminili volavano sopra i campi coltivati da cui il mito della donna volante. Per i romani inizialmente fu identificato con Diana, la Dea della caccia, successivamente con Abùndia la Dea dell’abbondanza.
Secondo alcune interpretazioni la Befana è collegabile alla figura celtica di Perchta, Frigg in Scandinavia, Holda in nord Europa, Bertha in Gran Bretagna, Berchta in Austria, Svizzera, Francia e nord Italia.
È la personificazione della natura invernale : capelli bianchi, il naso ad unco, vestita di stracci, con la gobba e le scarpe rotte.
Con l’ avvento della Chiesa Cattolica tutti i riti pagani vennero condannati, la befana era vista come una strega. Ci volle del tempo affinché questa festività fosse nuovamente accettata.
Nel 1928 con il regime fascista venne introdotta la festività delle befana fascista per poi sparire nuovamente con la caduta di Mussolini, la festività rimase solo nella Repubblica sociale italiana.
Nel periodo più recente è stata ripresa la tradizione vista come la fine di un ciclio, quello delle feste, con la famosa frase “Epifania, tutte le feste porta via”.
Per chi fosse interessato il 6 gennaio la Befana passerà da Livorno, Cascina e Marina di Pisa, per donare dolcetti a tutti i bambini che andranno a salutarla!
Potrete trovarla :
•Il 3,4,5 e 6 gennaio al Villaggio di Natale (in Villa Mimbelli, via San Jacopo in Acquaviva 63) la mattina dalle 10.00 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 14.00 alle 19.00
•Giovedì 4 gennaio ci saranno le “Olimpiadi elfiche” alle ore 16.00 sempre al villaggio di Natale (in Villa Mimbelli, via San Jacopo in Acquaviva 63).
•Venerdì 5 gennaio alle ore 15.00 ci sarà una lettura di fiabe per bambini, mentre alle ore 16.30 “Befanilla nel regno di uimmena” una favola in livornese, sempre al Villaggio di Natale (in Villa Mimbelli, via San Jacopo in Acquaviva 63).
•Sabato 6 gennaio ci sarà una gara canora e un brindisi per tutti, dalle ore 17.00 in poi; ci sarà la chiusura del Villaggio di Natale (in Villa Mimbelli, via San Jacopo in Acquaviva 63).
•Sabato 6 gennaio 2018 ore 18.00
“Caccia al tesoro della Befana”
Al Museo di Storia Naturale (via Roma 234)
•A Montenero a cura di ASD La Funicolare
“La Befana in piazza delle Carrozze”
6 gennaio alle ore 11.00 in piazza delle Carrozze la Befana distribuirà i doni.
•A Cascina la Befana dei paracadutisti della folgore che atterrerà con un paracadute sulla tosco-romagnola difronte all’ex mostra del mobilio (sede del nuovo supermercato Conad) dalle ore 15.00 con successiva sfilata fino in corso Matteotti con la distribuzione delle calze alle ore 17.00 e alle ore 18 l’estrazione della lotteria!
•A Marina di Pisa con una sfilata sul lungomare la Befana vi farà compagnia con i suoi dolcetti, inizierà alle ore 15 dalla Sede della Palp fino al cortile del centro.
Con questo excursus sulla storia della Befana non posso altro che augurarvi un buon inizio anno e una buona epifania!