BOOM: A PALAZZO BLU LA MOSTRA SUL FUTURISMO E’ STATA UN SUCCESSO
Cosimo Bracci Torsi, Presidente della Fondazione, ci racconta qualcosa in più sull’esposizione artistica
dai numeri record.
Si è chiusa il 9 Febbraio la mostra allestita a Palazzo Blu dedicata al Futurismo. Una mostra che ha
registrato numeri da capogiro basti pensare alle 62.000 persone in totale che l’hanno visitata, l’85%
provenienti da Toscana, Lazio e Liguria.
La rassegna curata da Ada Masoero con MondoMostre e il patrocinio della Regione Toscana e del
Comune di Pisa è stata “dirompente, innovativa e culturalmente impegnativa” : un allestimento visivo che
ha definito un percorso suggestivo fatto di immagini, disegni, progetti e oggetti d’arte che ha abbracciato
oltre trent’anni di storia artistica e culturale del Novecento.
Più di 110 opere, prese in prestito da collezioni pubbliche e private, che hanno avuto il merito di
ricostruire un universo unico e forse insolito del movimento d’avanguardia.
A chiudere l’esposizione anche l’opera di Balla dedicata ad Antonio Pacinotti. Una scoperta avvenuta
quasi per caso, un quadro inedito, che ha consentito al pubblico di poter conoscere la ritrattistica
dell’autore al di fuori dei canoni visivi e culturali del movimento.
A dirci qualcosa in più su questo allestimento da record è stato proprio il Presidente della Fondazione
“Palazzo Blu”, luogo di residenza della mostra, che abbiamo intervistato in prossimità della conclusione
dell’esposizione artistica.
Presidente Bracci Torsi, ci può fare un bilancio delle mostre che ci sono state a Palazzo Blu?
Nel 2019 abbiamo cambiato il tema delle nostre mostre. In autunno abbiamo presentato per dieci anni i
grandi pittori del Novecento. Abbiamo iniziato con Chagall e poi Mirò, Picasso per passare poi a
Kandisky, Warhol, Modigliani (che ha avuto un enorme successo), Heschel e così via. Nell’autunno del
2018 e quindi e nella primavera del 2019 abbiamo presentato per la prima volta un movimento: il
Surrealismo. Siamo passati dalla semplice esposizione di singoli autori a mostrare un percorso dedicato
ad un intero movimento presentato anche con la collaborazione del centre Pompidou di Parigi.
Quest’anno la mostra ha preso come tema il Futurismo che è stato un movimento molto importante
dell’avanguardia del Novecento perché è stato quello la cui pittura ha avuto maggiore risonanza
internazionale. Credo che da questo punto di vista sia interessante e culturalmente impegnativo rispetto
alla rappresentazione di singoli autori.
Cosa ci si può aspettare da questa mostra sul Futurismo?
Il nostro scopo è quello di attrarre un pubblico attraverso una presentazione che si metta su una lunghezza
d’onda comprensibile, sempre corretta da un punto di vista scientifico, perché si cerca di avvicinare ad
espressioni della cultura che, in particolare nelle avanguardie del Novecento, non sono così facilmente
comprensibili. Questo è uno degli scopi che si siamo prefissi.
Nella mostra è stato esposto anche l’inedito quadro di Antonio Pacinotti. Che importanza ha aggiunto quest’opera all’interno dell’intero allestimento?
E’ stato un po’ un caso perché direi che la mostra era partita già da un mese e c’è stata segnalata la
presenza di questo quadro all’Università. Una quadro abbastanza singolare perché è un ritratto di Pacinotti
fatto da Balla le cui date però non coincidono perché Pacinotti è morto nel 1912 e questo ritratto fa parte
di una ritrattistica tradizionale quindi è di un Balla di almeno degli anni 30, quando l’autore aveva
superato il periodo futurista. Il quadro è ricavato da una fotografia che noi abbiamo ritrovato nel nostro
archivio quindi molto probabilmente riconducibile alle grandi manifestazioni che ci sono state alla
creazione di un museo pacinottiano, nella casa dove Pacinotti era vissuto e nella quale presumibilmente è
stato anche commissionato questo quadro.
Quest’opera che rappresenta Pacinotti, a mio parere, crea qualche collegamento con l’intera mostra perchè
Pacinotti è stato l’inventore del motore elettrico, della dinamo.
Era uno scienziato che si occupava di elettricità. I futuristi erano appassionati del futuro, della velocità,del movimento, dei motori, della luce. Ci sono dei bellissimi quadri futuristi che riguardano la luce e
l’elettricità quindi questo crea una sorta di collegamento ideale tra questo scienziato e lo spirito del
futurismo.