Concludere le feste con la ricetta dello Chef Matteo Nannini
Il giorno dell’Epifania segna la conclusione ufficiale delle vacanze natalizie. Il 6 gennaio è atteso soprattutto dai bambini per la tradizionale calza carica di doni, che la Befana porta a tutti i bambini buoni, eppure l’Epifania è una festa la cui origine nulla avrebbe a che vedere con la vecchina sulla scopa.
Quando parliamo di Epifania del Signore é una festa cristiana che celebra la rivelazione di Dio incarnato come Gesù Cristo.
Nel cristianesimo orientale, la festa commemora principalmente la visita dei Magi al Bambin Gesù e quindi la manifestazione fisica di Gesù Cristo ai Gentili. A volte è chiamata il Giorno dei Re Magi e in alcune tradizioni viene celebrata come “Piccolo Natale”.
La figura della Befana è giunta invece in un secondo momento e non ha alcun tipo di legame con i riti cristiani o con la religione. Le leggende che ruotano intorno a questa figura sono moltissime.
Ovviamente tutte le storie sono di derivazione popolare e nel tempo sono mutate, mostrando però sempre l’importanza di questo personaggio nelle celebrazioni.
La sovrapposizione della sua figura con quella dei Re Magi e con la rivelazione che Dio fece ai tre non ha quindi alcun significato religioso, ma si tratta solo di una delle tante forme di sincretismo religioso che si sono sviluppate nei secoli.
Secondo una credenza popolare infatti la Befana incarnerebbe l’anno vecchio che va via e proprio per questo sarebbe una donna anziana.
Essendo un giorno di festa vorremmo proporvi una ricetta facile e veloce da preparare a casa attraverso i consigli dello Chef Nannini Matteo, classe ‘92, con due grandi passioni nel cuore la cucina e il rugby.
Matteo nasce da una famiglia di cuochi e fin da piccolo cresce nelle cucine dei ristoranti, sotto i consigli fidati della Nonna fiorentina e tramandati successivamente a sua Madre e a suo Padre.
Il piccolo Matte cresce tra i sapori e gli odori della cucina tradizionale toscana, passando per l’Emilia dove vivrà per tutto il periodo della scuola superiore, conoscendo nuove tradizioni culinarie, il suo primo esordio é presso il ristorante di famiglia ma la sua voglia di scoperta é troppo forte e quindi appena diplomato decide di inseguire il suo sogno e di fare della sua passione il suo lavoro.
Il suo viaggio inizia scoprendo altre cucine della Toscana sul territorio di Bolgheri e Cecina nelle enoteche più famose d’Italia, per poi salire lo stivale ed arrivare alle cucine del Nord, la sua cultura si arricchisce, conosce nuove ricette, le assimila, le rivisita, ma il suo cuore é in Toscana, a Livorno, quindi all’età di 30 anni decide di aprire il suo primo ristorante, “Nannini”, insieme al fratello Giacomo intenditore di Vini, il nome del ristorante é un elogio alla sua infanzia, alle sue radici, per unire la tradizione alle nuove scoperte, un po’ come ha fatto fin’ora.
La ricetta che vi propone per concludere questo periodo di feste é
“Il Brasato al vino rosso”:
4 porzioni
* 800 g di carne: cappello del prete (al limite buono anche il pesce o campanello)
* 2Cipolle
* 2carote
* 2coste di sedano
* 2Bacche di ginepro
* 1 cucchiaino pepe nero in grani
* 2Chiodi di garofano
* 1 mazzetto con timo, salvia, rosmarino, alloro
* Prendete le verdure e tagliatele a coltello facendo dei cubetti non troppo regolari, metteteli in casseruola e fate rosolare per circa 30min (aggiungete brodo vegetale se necessario)
* Aggiungete anche le spezie chiuse in una garzina a sacchetto e il mazzetto aromatico con salvia, rosmarino, timo e alloro.
* Trascorso il tempo prendete la carne asciugatela e rosolatela da tutte le parti in una casseruola a parte con dell’olio.
Unite ora la carne rosolata alle verdure e spezie e fate sfumare alzando il fuoco con abbondante vino rosso ( 1 bottiglia )sfumato il
* Vino, riportate il fuoco al minimo e portate a cottura per circa 2 ore e mezzo/ 3ore
* Girate la carne 2/3 volte con una paletta senza forarla per non fare uscire i succhi della carne.
* Togliete il mazzetto delle erbe aromatiche e le spezie avvolte nella garza, sgocciolate e poi frullate le verdure.
Rimettetele in tegame con la carne regolate di sale e pepe e rimettete sul fuoco basso per 7/8 minuti senza coperchio.
* Prendete la carne avvolgetela nella carta di alluminio e fatela riposare per alcuni minuti perchè questo darà modo ai liquidi della carne di ridistribuirsi nel pezzo di carne.
Tagliate il brasato al vino rosso a fette non troppo sottili ed accompagnatelo alla polenta fatta seguendo le indicazioni della confezione o a qualche cucchiaio di buon purè!
E buon appetito con il brasato al vino rosso!