IL CICERONE DIGITALE FIORENTINO SI RACCONTA
Pietro Resta, per gli internauti, Wikipedro spiega il suo successo: creatività, ironia e tanto studio.
Il video blogger più amato di Firenze non ha dubbi: “Piaccio perchè arrivo al cuore della gente”
I giovani e la cultura. Un binomio che spesso fa a pugni con realtà ma che talvolta può sorprendere in
modo insolito. E’ quello che viene da pensare quando si guarda qualsiasi video di Wikipedro: Pietro
Resta, all’anagrafe, giovane video blogger toscano che in meno di tre anni è riuscito a conquistare migliaia
e migliaia di like a suon di visualizzazioni. Un successo, il suo, nato per caso ma frutto anche di costante
studio e voglia di migliorarsi. Quando lo incontriamo nei nostri studi ci facciamo subito spiegare il
significato del suo nome. “ Il nome non l’ho inventato io. Me l’hanno dato i ragazzi della radio e nasce
perché avevo e ho degli appartamenti in centro a Firenze e volevo pubblicizzarli sul web”, ci spiega.
Pietro infatti non aveva un lavoro fisso ma vantava un passato da calciatore e aveva ereditato degli
appartamenti nel capoluogo fiorentino. Da qui l’idea di fare come molti affittuari: pubblicizzare i propri
locali sul web sperando di poterli affittare al miglior offerente. Si lancia allora nell’impresa e viene notato
subito. Radio Toscana lo contatta e gli suggerisce “sei bravo ma sbagli a comunicare. Togli tutti gli
annunci e focalizzati su di te”. Pietro si fida, pensa a qualcosa di innovativo ed inconsueto e tenta di
riprovarci. Questa volta va alla grande. Prende il cellulare, si riprende, si muove per tutta la città
fiorentina e inizia a raccontarla. Non si limita alle attrazioni culturali più importanti ma cerca di scavare a
fondo, alla ricerca dei dettagli meno conosciuti. Il risultato sono dei microfilm che raccontano e mixano la
storia e la cultura della città attraverso la simpatia e il brio della sua personalità. “Volevo fare qualcosa di
utile al mio scopo e in quel momento non c’era nessuno che faceva quello che volevo fare io. Mi son
detto, perché no?”
A questo proposito verrebbe da pensare che ciò che realizza sia studiato e recitato a tavolino. Nato e
pensato per poi essere riproposto ma lui precisa “non c’è nulla di preparato. Viene tutto naturale. […]
i video mi rispecchiano”. E lo si vede bene appena si entra all’interno dei suoi canali social. Colpisce
subito il suo stile diretto e divertente, la sua capacità di coinvolgere strappando una risata e il suo modo di
raccontare fuori dagli schemi. Scordatevi i vecchi professori appesantiti dagli anni e dai libri studiati. Vi
troverete di fronte un ragazzo che con giacca di pelle e sneakers ai piedi che improvvisa gag ed intrattiene
divulgando in modo informale e totalmente amichevole. Non resta quindi che credergli quando ci dice che
piace perché in molti possono riconoscersi in lui. D’altronde nel magico mondo dei social dove tutto è
reale ma molto è finto è difficile poter fare la differenza. Quello che distingue in genere è dissociarsi dalla
massa, far emergere la propria identità e provare a rendersi appetibili. Non tutti vincono sugli intenti e
soprattutto non tutti riescono a mantenere intatto il loro marchio di fabbrica. Wikipedro, (wiki, dalla
celebre enciclopedia) invece, pare esserci riuscito. Con creatività, ingegno e studio :“mi interessa il
contenuto […] nei miei video c’è anche una parte storica e questa viene studiata per dare le informazioni
giuste” riesce a valorizzarsi e dare un taglio innovativo alla storia e alla cultura della sua città.
I commenti a questo proposito si sprecano e quando gli chiediamo se oltre al successo ha trovato anche
qualche “odiatore” ci risponde fermo “il primo l’ho incontrato ieri al bar. Dopo ci siamo anche
abbracciati”. Così. Per ribadire ulteriormente che l’essere se stessi paga sempre. Indipendentemente dai
risultati e dagli appartamenti affittati. Perchè si sappia “nonostante i video i turisti non sono arrivati ma
quello che faccio mi piace e mi diverte” e aggiungiamo noi “questa non può che essere una fortuna”.
Di seguito l’intervista integrale a Wikipedro.
Chi è Wikipedro e come nasce?
Il nome non l’ho inventato io. Me l’hanno dato i ragazzi della radio e nasce perché avevo e ho degli
appartamenti in centro a Firenze e volevo pubblicizzarli sul web ma non mi bastava limitarmi a fare
vedere le stanze. Volevo pubblicizzarli attraverso dei video perché in fondo sono sempre stato
appassionato di video editing e di recitazione e ho visto che in quel momento non lo faceva nessuno e
allora mi sono detto: “perché non fare qualcosa di utile a questo scopo?” L’idea era quella di fare video
pubblicizzando la città e facendo in modo che le persone potessero poi venire a dormire nei miei
appartamenti.
Chiaramente dopo questi primi video non è venuto nessuno da me ma io mi divertivo e mi piaceva. I
primi a notarmi furono i ragazzi di Radio Toscana che mi dissero “sei bravo ma comunichi in modo
sbagliato, dovresti togliere l’annuncio dei tuoi appartamenti e concentrarti solo tu te stesso”. Io mi sono
fidato di loro e dal 2018 ho iniziato questa avventura.
Come riesci a coniugare l’intrattenimento che fai con ciò che vuoi comunicare di te?
Esiste una preparazione specifica?
In realtà non c’è nulla di preparato. E’ venuto tutto naturale. I miei video infatti si dividono in due parti: la
parte dell’intrattenimento e quella storica. La parte storica viene studiata perché mi piace dare
informazioni giuste. Mi interessa il contenuto. Vorrei essere utile, aggiungere un valore e non solo fare
intrattenimento che comunque rispecchia la mia personalità. Mi piacerebbe che alla fine della visione dei
miei video si potesse imparare qualcosa.
Il tuo personaggio quindi è vero e non strutturato.
Certo. I video mi rispecchiano. Se fingi poi la gente se ne accorge e perdi credibilità. Credo che i miei
video piacciano proprio per questo, probabilmente arrivano al cuore della gente. Mi vedono e pensano :
“quel ragazzo è naturale. Anch’io potrei fare ciò che fa lui”.
Nella tua divulgazione pensi ci siano dei miglioramenti?
Si, ovvio. Rispetto ai video di due anni fa ci sono molti miglioramenti. Nel montaggio, nella parte storica.
C’è stata senza dubbio un’ evoluzione e questa è data dall’adattamento. Nel web tutto cambia velocemente,
non si può sapere se le cose possano andare bene oppure no quindi è una prova continua in cui i
miglioramenti sono costanti.
Quanto tempo occupa la tua post produzione di un tuo video?
Dipende dal video. La post produzione in genere dura poco. La realizzazione vera e propria dura di più
perché si tende a creare una storia. Non mi limito solo a raccontare. Cerco anche di intrattenere e ogni
video è diverso. Non ci sono tempi precisi. Dipende tutto da quello che voglio realizzare.
Sei molto attivo sui social. Qual è il tuo rapporto con questi e con i tuoi fan? Hai qualcuno che ti critica?
Il primo che mi ha criticato l’ho incontrato di persona ieri al bar. Dopo ci siamo anche abbracciati e gli ho
offerto un caffè. Sono fortunato. Non ho hater e con i fan cerco di essere gentile e disponibile con tutti. Le
persone percepiscono che sono naturale e io sto al gioco.
Come coniughi la vita privata con questo lavoro?
Questo lavoro non pesa sulla vita privata. Le persone che mi stanno intorno hanno capito ciò che faccio.
All’inizio quando ti esponi sei criticato, vieni preso in giro adesso vedendo anche i risultati c’è molta più
comprensione.
Nella mia giornata tipo c’è sicuramente un obbligo: la sveglia presto la mattina. La mattina è sacra, è il
momento migliore per produrre e studiare. Il resto è tutto in mano alla mia creatività. Ogni giorno è
diverso. Non mi pongo limiti. Se un giorno non ho voglia di produrre, non produco.
Cosa pensi della comunità italiana di Youtube oggi? Come ti collochi al suo interno?
Su Youtube ci sono da poco e ancora per me è la community più piccola dopo Facebook e Instagram. Sto
cercando di lanciare il mio canale anche per il fattore della monetizzazione però ancora faccio fatica.
Credo che il mio format non si sposi bene con Youtube. Seguo poco anche gli altri, credo sia importante
concentrarsi su se stessi. Ho notato però che si punta molto sul montaggio, sugli effetti speciali, sulla
musica. Io non sono un esperto, non ne sono capace. Punto unicamente sul contenuto.
L’ispirazione dei tuoi video vengono solo da te o sono suggeriti anche da altri?
La maggior parte dei video parte da me. Parto con un unico pensiero: “faccio quello che mi piace”. Quello
che non mi piace, non mi coinvolge e io stesso non riesco ad essere coinvolgente. Chiaramente sono
importanti anche gli aiuti degli altri perché è difficile fare tutto da soli. Da una parte è bello perché sei
libero e puoi fare quello che vuoi però al tempo stesso puoi contare su poche persone e quindi quando
qualcuno ti da degli aiuti è giusto prenderli.