SCUOLOMNIBUS
Ieri, lunedì 30 Settembre, ha avuto inizio, in una scuola del litorale Pisano, il progetto ” Scuolomnibus “, un progetto fortemente voluto dal comune di Pisa in collaborazione con la Società della Salute della Zona Pisana.
Lo scopo è quello di consentire l’utilizzo dello scuolabus anche agli alunni, delle scuole primarie e secondarie del comune di Pisa, colti da disabilità motoria.
Un progetto che non solo da la possibilità ai bambini disabili di poter aver accesso al bus come gli altri , ma garantisce anche la funzionalità del servizio per attività sociosanitarie di cui gli alunni spesso hanno bisogno durante l’orario scolastico.
Il comune di Pisa ha messo a disposizione uno scuolabus dotato di pedana mobile , mentre la società della salute, si è impegnata affinché sullo scuolabus vi sia presente un accompagnatore che potrà garantire la custodia e l’assistenza necessaria al bambino disabile.
Attualmente il comune di Pisa è dotato di 4 mezzi con pedana mobile che possono ospitare in totale 5 bambini colti da disabilita motoria grave, la previsione futura sarà quella di ampliare il parco scuolabus in modo tale da poter rispondere in modo completo a tutte le richieste effettuate sul territorio Pisano.
“La famiglia di questo ragazzo aveva rinunciato al trasporto scolastico perché il loro figlio, disabile motorio, non poteva usufruire del servizio insieme al fratello – spiega la presidente della Sds Gianna Gambaccini – la segnalazione era arrivata dalla Garante dei diritti della persona disabile Lia Sacchini circa un anno fa e Marcello Lazzeri, presidente della seconda commissione, si è impegnato fortemente affinchè venisse trovata una soluzione che oggi si è concretizzata. Un ringraziamento va agli uffici della Sds Pisana e alla Pubblica Assistenza che si occupa del trasporto sociale. Siamo consapevoli che si tratta di una fase pilota e che, a causa delle risorse limitate, non sarà possibile estenderlo a un gran numero di utenti, ma ci impegneremo a trovare soluzioni per i ragazzi disabili che frequentano la scuola”.